MY MARILYN by YLENIA PIZZETTI
(2015)
40 X 30
Digital illustration printed on photographic paper
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
https://www.artfinder.com/product/my-marilyn-0f93/
domenica 11 ottobre 2015
domenica 4 ottobre 2015
ARTFINDER - LADY SHINE
LADY SHINE by YLENIA PIZZETTI
(2015)
40 X 30
Digital illustration printed on photographic paper
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
One Piece - Unique Artwork
https://www.artfinder.com/product/lady-shine/
ARTFINDER - LADY CHIC
LADY CHIC by YLENIA PIZZETTI
(2015)
40 x 30
Digital illustration printed on photographic paper
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
One Piece - Unique Artwork
https://www.artfinder.com/product/lady-chic/
ARTFINDER - LADY FLOWER
LADY FLOWER by YLENIA PIZZETTI
(2015)
40 X 30
Digital illustration printed on photographic paper
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
One Piece - Unique Artwork
https://www.artfinder.com/product/lady-flower/
martedì 29 settembre 2015
ARTFINDER - LADY MELODY
SOLD!
LADY MELODY by Ylenia Pizzetti
(2015)
40 X 30
Digital illustration printed on photographic paper.
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
One Piece - Unique Artwork
https://www.artfinder.com/product/lady-melody/
ARTFINDER - LADY VINTAGE
LADY VINTAGE by Ylenia Pizzetti
(2015)
40 X 30
Digital illustration printed on photographic paper
Highest Quality Print
Unframed
Signed On The Front.
One Piece - Unique Artwork
https://www.artfinder.com/product/vintage-lady/
ARTFINDER - M.M.
ARTFINDER
M.M. by Ylenia Pizzetti
(2015)
40 x 30 cm
Photo Manipulation printed on photographic paper.
https://www.artfinder.com/product/mm-f583/
ARTFINDER - N.Y. LOVE ME
ARTFINDER
N.Y. LOVE ME by Ylenia Pizzetti
2015)
30 x 40 cm
Photo Manipulation printed on photographic paper.
https://www.artfinder.com/product/ny-love-me/
ARTFINDER - BERLIN
ARTFINDER
BERLIN by Ylenia Pizzetti
(2015)
30 x 40 cm
Photo Manipulation printed on photographic paper.
https://www.artfinder.com/product/berlin-6f17/
ARTFINDER - N.Y. LOVE ME
N.Y. LOVE ME by Ylenia Pizzetti
(2015)
30 x 40 cm
Photo Manipulation printed on photographic paper.
https://www.artfinder.com/product/ny-love-me/
ARTFINDER - FREEDOM
NEW SHOP!
FREEDOM by Ylenia Pizzetti
(2015)
30 x 40 cm
Photo Manipulation printed on photographic paper.
https://www.artfinder.com/product/wild-0ff7/
lunedì 24 agosto 2015
19 agosto - Vernissage Global Village - Officina delle Zattere - Venezia
19 agosto - Vernissage Global Village - Officina delle Zattere - Venezia
Global Village è una mostra dal taglio internazionale, dove ogni artista si fa interprete della sua visione del mondo come un villaggio globale, trasformando lo spazio espositivo in una sorta di rappresentazione planetaria priva di frontiere, distanze, conflitti politici e territoriali e discriminazioni razziali. L’intento, cioè, è quello che ogni opera esposta offra uno spunto o una metafora dell’idea di globalizzazione terrestre incentivata dai canali di comunicazione mediatica e dal sogno di unificazione mondiale. Questa iniziativa nasce dalla volontà di mettere a confronto i maestri italiani con quelli stranieri in una sorta d’incontro internazionale dove gli artisti comunicano attraverso il linguaggio dell’arte facendosi interpreti di questa tematica a seconda della propria cifra stilistica. Opere di: Evita Andujar, Mario Bagordo, Claudio Burei, Luigi B. Greogrio, Santo Cagliotti, Francesco Cecere, Luciano Costantini,Raf Croce, Francesco Paolo Delle Noci, Bella Dora, Haidy Fosli, Patricia Glauser, Martino Gorno, Marco Lodola, Uttam Kumar Karkamer, Dagmar Jihlavcona, Ruben Dario Martinez, Isabella Monari, Eugenio Morganti, Tania Peli, Giacomo Ponzi, Vito Rotolo, Massimo Zavoli. Presenti in veste di artisti con un'opera esposta anche Giobbe Covatta e Francesco Paolantoni. Insieme a loro l'amico e collega Enzo Iacchetti.
Collaboratori: Francesco Toro, Claudia Grasso, Francesca Triticucci, Alessandro Orlando, Massimo Ross Ruben, Corrado Fratini
Global Village è un progetto espositivo organizzato dalla Luxarte srl, concomitante alla Biennale d’Arte di Venezia 2015
56 Biennale di Venezia - Padiglione del Guatemala - Sweet Death
Il tema della mostra trae sì ispirazione dal libro di Mann, dal film di Visconti, dall’opera di Britten, ma soprattutto affronta il concetto della "morte-finitudine" intesa come decadenza e perdita valoriale nella società contemporanea, il tutto però espresso attraverso il linguaggio della gioia e del colore, tramite un approccio dolce e lezioso.
Esemplificativo a tal proposito è lo scenario offerto dal cimitero di Chichicastenango, in Guatemala, dove le tombe sono coloratissime, i bambini giocano tra i loculi, i ragazzi si baciano e gli anziani ridono tra le lapidi. Direttamente dai riti Maya, il lutto conserva i suoi colori: tombe bianche per i padri, turchesi per le madri, blu per i bambini, gialle per i nonni.
In questa mostra artisti guatemaltechi e internazionali si confronteranno sul tema della morte rivivendo una situazione affine a quella di Gustav von Aschenbach, invecchiato ma affascinato dalla bellezza del giovane Tadzio e per questo incipriato da un trucco caricaturale; allo stesso modo l’Arte, oggi "senile" e morente, tenterà un ringiovanimento artificiale.
Per Gino de Dominicis infatti l’arte sumera – nel nostro caso quella maya- era "giovane" mentre quella a lui contemporanea "vecchia", attraverso un metro essenzialmente cronologico.
Venezia così diviene la scenografia perfetta per questo paesaggio dell’anima, commistione tra gusto Rococò, carnevalesco e festoso, fuso assieme ad un senso di melodramma solenne.
L’inseguimento di una Bellezza, evocata tramite immagini contraddittorie e spesso vistose, è come il belletto, un palliativo grottesco e visibile, incapace di nascondere la morte. E quel trucco altro non è che il variopinto cromatismo delle tombe guatemalteche, un modo per esorcizzare la fine dell’uomo e umanizzare il trapasso.
In più tutta l’esposizione recherà in ogni opera un easter egg, una traccia segreta e accessibile solo dietro una riflessione, ennesima maschera atta a nascondere una realtà alternativa.
In un gioco di sovrapposizione di ruoli, frutto di un rapporto scherzoso e osmotico, gli artisti italiani conferiranno ai guatemaltechi tocchi maya e spinte coloristiche, al contrario il Guatemala offrirà esempi di arte "diluita e influenzata" dal colonialismo. Sarà presente quindi una poligamia artistica multicolore, priva di frontiere, con gustose scenografie e combinazioni tra sacro e profano.
Accanto agli espositori invitati figureranno i collaboratori, artisti anch’essi, simili alle maestranze quattrocentesche, ossia personificazioni di un mestiere a tutto tondo, uniti assieme nel grande affresco della vita.
Officina Delle Zattere
Esemplificativo a tal proposito è lo scenario offerto dal cimitero di Chichicastenango, in Guatemala, dove le tombe sono coloratissime, i bambini giocano tra i loculi, i ragazzi si baciano e gli anziani ridono tra le lapidi. Direttamente dai riti Maya, il lutto conserva i suoi colori: tombe bianche per i padri, turchesi per le madri, blu per i bambini, gialle per i nonni.
In questa mostra artisti guatemaltechi e internazionali si confronteranno sul tema della morte rivivendo una situazione affine a quella di Gustav von Aschenbach, invecchiato ma affascinato dalla bellezza del giovane Tadzio e per questo incipriato da un trucco caricaturale; allo stesso modo l’Arte, oggi "senile" e morente, tenterà un ringiovanimento artificiale.
Per Gino de Dominicis infatti l’arte sumera – nel nostro caso quella maya- era "giovane" mentre quella a lui contemporanea "vecchia", attraverso un metro essenzialmente cronologico.
Venezia così diviene la scenografia perfetta per questo paesaggio dell’anima, commistione tra gusto Rococò, carnevalesco e festoso, fuso assieme ad un senso di melodramma solenne.
L’inseguimento di una Bellezza, evocata tramite immagini contraddittorie e spesso vistose, è come il belletto, un palliativo grottesco e visibile, incapace di nascondere la morte. E quel trucco altro non è che il variopinto cromatismo delle tombe guatemalteche, un modo per esorcizzare la fine dell’uomo e umanizzare il trapasso.
In più tutta l’esposizione recherà in ogni opera un easter egg, una traccia segreta e accessibile solo dietro una riflessione, ennesima maschera atta a nascondere una realtà alternativa.
In un gioco di sovrapposizione di ruoli, frutto di un rapporto scherzoso e osmotico, gli artisti italiani conferiranno ai guatemaltechi tocchi maya e spinte coloristiche, al contrario il Guatemala offrirà esempi di arte "diluita e influenzata" dal colonialismo. Sarà presente quindi una poligamia artistica multicolore, priva di frontiere, con gustose scenografie e combinazioni tra sacro e profano.
Accanto agli espositori invitati figureranno i collaboratori, artisti anch’essi, simili alle maestranze quattrocentesche, ossia personificazioni di un mestiere a tutto tondo, uniti assieme nel grande affresco della vita.
Officina Delle Zattere
sabato 15 agosto 2015
Simone Morana Cyla - Behind The Gate - 2014
Mondi perduti. Mondi che si incontrano. Mondi che coesistono nello stesso luogo ma in una dimensione diversa. Esseri vicini, posti uno accanto all'altro. Esseri che talvolta si sfiorano le mani. Persone che incrociano gli occhi di altri, senza nemmeno riuscire a vederli. Corpi vuoti e anime danzanti. Menti divine ed angeli bianchi. Non sarà sempre facile vederlo, ma dietro di loro, ad aspettare che accada qualcosa, c'è lui, un unico ed immobile spettatore ancora incantato dinnanzi al gioco della vita.
martedì 4 agosto 2015
Simone Morana Cyla - The Scream - 2013
Urlo dentro questo mio silenzio. Il dolore mi trafigge il cuore. Solamente tu udirai le mie parole e i miei lamenti. Tu che un giorno, saprai ascoltare la mia inquietudine e il mio dolore sarà talmente forte da stordirti. Ho trattenuto il respiro troppo a lungo e soltanto ora ho scelto di urlare. Attendo che tu riesca a trasformare il mio urlo in sinfonia. Attendo irrequieta che il tuo amore venga a salvare la mia anima. Urlo, ma ancora non mi senti.
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